L'evoluzione dell'abito sacerdotale

Succorpo cattedrale

Visita negli orari di apertura della cattedrale

L’obbiettivo dell’esposizione è percorrere l’evoluzione della casula, mettendo a disposizione alcuni paramenti degli anni Trenta del secolo scorso, ben trent’anni prima del Concilio Vaticano II. Il percorso espositivo continua documentando gli anni cinquanta/sessanta con opere originali di singolare fattura e simbologia. Il progetto espone pezzi unici di fattura artigianale, un percorso di ricerca e approfondimento partendo dalla casula Medievale fino ad arrivare alle interpretazioni contemporanee progettate da artisti, designer e architetti coinvolti nel progetto. “Quando Dio chiama a se un credente per conferirgli una missione o un servizio, gli da anche un abito, un vestito santo [...] l’abito deve dire l’identità di chi lo porta [...]”.

Le parole di Enzo Bianchi (tratte da “L’abito liturgico è un compito”, 2014) mettono a fuoco nitidamente il senso e l’esigenza dell’esposizione. Gli artisti, designer, architetti e tessitori coinvolti sono: Marco Ferreri, Luca Cavalca, Marcella Gabbiani, Camilla Marinoni, Filippo Rossi, Tazuko Saitoh e Cristina Busnelli.