VENERDI 27 SETTEMBRE 2019 ore 19:00
soprani Marina Del Giudice, Maria Luisa Dituri, Olga Shytsko; mezzosoprano Liliana Guellour; Coro Dilectamusica; M° del Coro Vincenzo Damiani; Orchestra barocca del Conservatorio “N. Piccinni”; spalla d’orchestra Barbara Altobello direttore Vito PaternosterUn anno fa il Conservatorio Piccinni presentava al pubblico di “Notti Sacre” il sublime oratorio ”Santa Ferma” di Antonio Caldara, dimenticato dal 1717. Oggi, nella stessa autorevole cornice, il Conservatorio riporta alla luce pagine religiose di autori e fonti pugliesi del primo Settecento, splendidi esempi dello stile drammatico e “alla moda” della Scuola napoletana in ambito liturgico e devozionale. Si va dalla sequenza “Stabat Mater” del galatinese Pasquale Cafaro al mottetto “In tam fera et rea procella” del monopolitano Giacomo Insanguine, curato in edizione critica da Margherita Quarta (Vivere In, Roma 1997), già docente presso il Conservatorio Piccinni. Tra le province del Reame di Napoli e la capitale il dialogo fu intenso e fecondo. Ne sono prova non solo le carriere straordinarie dei tanti Venerdì 27 settembre Ore 19,00 S. Nicola “Stabat Mater (prima esecuzione in tempi moderni), Miserere e Mottetti: autori e fonti pugliesi del XVIII secolo” Nuova produzione del Conservatorio N. Piccinni di Bari. soprani Marina Del Giudice, Maria Luisa Dituri, Olga Shytsko; mezzosoprano Liliana Guellour; Coro Dilectamusica; M° del Coro Vincenzo Damiani; Orchestra barocca del Conservatorio “N. Piccinni”; spalla d’orchestra Barbara Altobello direttore Vito Paternoster “Noctis disperso horrore jam Stella matutina raro suo fulgore bella splendendo stat.” musicisti della regione, ma anche le fonti pugliesi superstiti, come quelle custodite dalle Signore monache benedettine di San Lorenzo in San Severo. Qui in programma, provenienti da quel fondo di manoscritti, una versione d’epoca del “Miserere in versi toscani” (ovvero il Salmo 50 tradotto da padre Saverio Mattei e intonato da Niccolò Jommelli) e “Noctis disperso horrore”, composizione di Johann Christian Bach (ultimo fi glio di Johann Sebastian) dedicata alla Stella del Mattino e tramandata esclusivamente dall’archivio musicale delle Benedettine sanseveresi, coltissime collezioniste, committenti, esecutrici. Questo mottetto napoletano a voce sola, databile intorno al 1761/62, è stato pubblicato in una prima edizione critica (Università Sapienza, Roma 2008) e, in concomitanza con l’odierna prima esecuzione in tempi moderni, riapparir in una nuova edizione critica per i tipi di Cafagna Editore (collana “Le Vie dei Suoni”), sempre a cura di Annamaria Bonsante, docente presso il Conservatorio Piccinni.